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venerdì 19 febbraio 2010

L'autointerdizione.

Nella sua opera l'ordine del discorso,Foucault analizza sotto diversi aspetti il tema dell'interdizione,portando come chiaro ed esplicativo esempio l'interdizione attuata nei confronti dei folli e dei loro discorsi.Bene non è difficile provare a far emergere similitudini e a fare paragoni con fantascientifici e fantapolitici scenari immaginati da più di un autore(R.Bradbury,G.Orwell),nel corso dell'ultimo secolo del passato millennio.Attualizzandoli e provando a descrivere il fenomeno dell'Autointerdizione,ovvero quella condizione di disagio verso cui si sta dirigendo una grossa fetta della popolazione,guidata da messaggi sempre più spesso orientati verso un oscurantismo della mente.Provo a spiegarmi meglio,quando ci precludiamo "Il piacere del testo"1 per guardare una televisione decisamente in calo di qualità,vacua;dove perfetti sconosciuti fanno qualunque cosa per i loro dieci minuti di popolarità,quando veniamo informati in modo non sempre corretto e raramente equo da media per la maggior parte asserviti ad un padrone,quando veniamo inondati da improperi urlati come a voler assumere tono di verità.Quando troviamo i nostri politici sempre più spesso nei talk-show televisivi a parlare di tutto e sempre meno spesso nelle Aule a parlare di politica,magari con la maiuscola.Quando veniamo guidati da queste persone che hanno dimenticato,se mai ne sono state a conoscenza delle più elementari "norme" della condizione di politico,che potremmo rapportare alla poiesis intesa come produzione di qualcosa di buono per i cittadini,alla prassi intesa come immagine pubblica che danno di se,la quale dovrebbe essere sempre e comunque al di sopra di qualsiasi illazione o sospetto e di episteme intesa come conoscenza che dovrebbero avere dei valori e delle leggi sul funzionamento dello stato.Secondo sondaggi ed analisi statistiche nel nostro paese la libertà di stampa non gode di ottima salute,sembrerebbe un paradosso dove vi è democrazia ma così non è,perchè non vi è solo la censura violenta imposta con la forza da regimi dittatoriali ma anche,ed è questo il caso di una censura sottile lieve,che consiste nel non raccontare tutti i fatti,o farlo edulcorandoli o manipolandoli ,insinuare dubbi e sospetti o calunniare avversari,screditando persone,ma soprattutto screditando istituzioni alla base dell'esistenza e dello svolgimento della vita civile e democratica.E' venuta a mancare la disciplina come principio di controllo della produzione del discorso2 anche scritto,venendo quindi meno la possibilità di distinguere il vero dal falso.E' venuto a mancare il discorso pronunciato da chi di diritto3;l' autorevolezza,si riteneva che una proposizione detenesse dall'autore il suo stesso valore scientifico4.Stiamo vivendo un'epoca particolare dove non è più, urgente e fondamentale migliorare le condizioni di vita della gente risolvendo problemi veri,ma è importante lasciarlo credere.Si è messo in conto di spendere più di sei miliardi di euro per la costruzione di una faraonica quanto ardita opera ingegneristica per collegare due deserti,si è vero che rientra in progetto ben più grande e di respiro internazionale,ma è pur vero che in una delle regioni c'è emergenza siccità quasi perennemente,mentre nell'altra di acqua c'è ne fin troppa ed è emergenza idrica nel senso di frane smottamenti e quant'altro.Bene si è stimato che con una spesa di quattro miliardi di euro si metterebbe in sicurezza tutto il territorio nazionale,facendo avanzare un paio di miliardi di euro da investire per esempio in edilizia popolare.Però ci convincono che tutto ciò è necessario e risolutivo per la maggior parte dei problemi che oramai in modo atavico ci perseguitano.Allo stato attuale delle cose possiamo sperare in un unico media:internet,pensiamo a come lo stanno usando i giovani e non iraniani e cinesi,costantamente controllati e duramente repressi.Auspicandone una capillare diffusione ed un sempre più massiccio utilizzo in una condizione di "censura" o autointerdizione costruttiva,ma non da parte dei poteri forti,bensì da parte dei dei più rigidi censori che sono i nostri pensieri e le nostre idee.





1R.Barthes,Il piacere del testo.
2M.Foucault,L'ordine del discorso.
3MFoucault,L'ordine del discorso.
4M.Foucault,L'ordine del discorso.